Accessibilità e privacy digitale: due facce della stessa medaglia
- Ragnatela Digitale
- 29 mag
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 13 giu
L’accessibilità non riguarda solo le barriere tecniche, e la privacy non è soltanto un banner sui cookie. Entrambe proteggono diritti fondamentali. Se il tuo sito è accessibile ma non rispetta la privacy degli utenti, stai comunque escludendo delle persone. E viceversa.

Perché accessibilità e privacy vanno affrontate insieme
Diritti digitali, non solo tecnologie
Ogni utente ha diritto di navigare in sicurezza e autonomia. Ma se una persona non vedente non riesce a leggere una privacy policy perché mal formattata, non sta ricevendo la stessa tutela di chi vede.
L’accessibilità serve anche a rendere comprensibili e navigabili le informazioni legali, le preferenze cookie e i consensi.
Barriere invisibili nei consensi
Molti siti mostrano banner di consenso inaccessibili: impossibili da chiudere da tastiera, con contrasti di colore troppo deboli o senza alternativa vocale. Questo non è solo un problema di UX: è una discriminazione.
Cosa fare (bene) per rispettare entrambe
Semplifica la privacy
Scrivi testi chiari, leggibili anche con screen reader.
Usa formattazione logica, titoli, elenchi puntati e paragrafi brevi. La trasparenza parte dalla forma.
Verifica i componenti esterni
Video, mappe, widget e plugin cookie devono essere conformi a WCAG e GDPR. Non basta un banner standard se il resto del sito è inaccessibile.
Testa con persone reali
I test con utenti con disabilità sono il modo più efficace per capire se la tua privacy è davvero accessibile.
✅ Se vuoi un sito che protegge le persone, non solo i dati:






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